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Melatonina: tutto sull'ormone del sonno!

Informazioni, carenze, effetti, dosaggio, effetti collaterali

24 feb 2022




Melatonina: tutto sull'ormone del sonno!

Che cos'è la melatonina?

La melatonina (N-acetil-5-metossitriptamina) è un ormone secreto dalla ghiandola pineale del cervello. La ghiandola pineale si trova direttamente sopra il centro del cervello ed è grande come un pisello.

La sintesi e il rilascio di melatonina sono stimolati dall'oscurità e soppressi dalla luce. Ma la melatonina, nonché l'ormone del sonno, è prodotta anche da altri organi del corpo, principalmente dallo stomaco.  

La melatonina è responsabile del mantenimento del bioritmo nell'organismo. Il bioritmo è il termine moderno per l'orologio interno, che ha anche un ritmo di 24 ore, e lo stesso vale per il giorno. L'orologio interno è fondamentale quando ci addormentiamo e ci svegliamo.

Effetti della melatonina

Quando è buio, viene rilasciata più melatonina dalla ghiandola pineale; al contrario quando c'è luce, la produzione di melatonina diminuisce. Per questo motivo, i non vedenti o le persone che lavorano di notte possono riscontrare problemi con i livelli di melatonina di cui dispongono. Per tutti gli esseri umani, però, una mancanza di esposizione alla luce durante il giorno così come di una luce intensa durante la sera possono interferire con i normali cicli di melatonina del corpo.

L'esposizione alla luce stimola un nervo che passa dalla retina nell'occhio a una zona del cervello chiamata ipotalamo. Qui è dove si trova il nucleo soprachiasmatico, il quale innesca l'attivazione della ghiandola pineale.

La melatonina viene distribuita secondo il ritmo circadiano in risposta al ciclo diurno e notturno. In effetti, gli enzimi che sintetizzano la melatonina nell'organismo vengono attivati dall'oscurità o inibiti dalla luce. Questa proprietà temporizzata indica che la melatonina è classificata come una connessione cronobiotica.

La melatonina viene immessa nella circolazione sanguigna non appena il nucleo soprachiasmatico attiva la ghiandola pineale. Il precursore della melatonina è la serotonina, un neurotrasmettitore derivato dall'amminoacido triptofano, la quale viene trasformata in melatonina dalla ghiandola pineale.

La formazione di melatonina è strettamente correlata ai lampi di luce negli occhi. La ghiandola pineale di solito inizia a produrre melatonina approssimativamente alle 21:00; con l'aumentare dei livelli di melatonina incrementa anche la sonnolenza. Nei casi in cui l'organismo funzioni correttamente, i livelli di melatonina si mantengono elevati durante il sonno, per un totale di circa 12 ore. Il momento della giornata in cui tendono a scendere è intorno alle 9 del mattino, toccando un valore difficilmente rilevabile che viene mantenuto per tutto il resto della giornata. 

Al contrario, la concentrazione di melatonina raggiunge il picco tra le 2 e le 4 del mattino per poi scendere di nuovo all'alba. Allo stesso tempo, aumenta il livello di cortisolo nel sangue, il che fa sì che ci svegliamo al mattino. Alla sera, al contrario, si abbassa nuovamente il livello di cortisolo e aumenta invece la produzione di melatonina.

Nelle torbide giornate invernali, quando la luce è scarsa, la produzione di melatonina non viene completamente interrotta durante il giorno, il che può causare stanchezza e persino depressione per il resto della giornata.

L'attività fisica diurna e l'esposizione alla luce favoriscono il normale ritmo della melatonina e ne garantiscono livelli più alti durante la notte.

I bambini piccoli dispongono di livelli di melatonina notturna che sono i più alti, e molti ricercatori sono convinti che tendano a diminuire con l'età. Se è così, avrebbe senso il fatto che le persone anziane non sperimentino mai un sonno migliore di quello dei giovani.

La melatonina è un composto simile a un neurotrasmettitore che è un derivato della serotonina ed è prodotto principalmente dalla ghiandola pineale nel cervello. Il ruolo della melatonina sta nella normalizzazione del ritmo biologico e nell'adattamento temporale del corpo ai vari processi biologici.

I recettori della melatonina

La melatonina agisce interagendo con due proteine recettoriali, MT1 e MT2. 

I recettori MT1 e MT2 controllano diverse fasi del sonno: l'MT1 gestisce il sonno profondo, o fase REM, mentre l'MT2 controlla quella fase di sonno che precede l'atto del sognare.  

Questi recettori sono presenti in un'ampia varietà di organi e cellule immunitarie, il che suggerisce che la melatonina controlla anche la funzione del sistema immunitario e di altri sistemi in tutto il corpo. 

Benefici della melatonina per la nostra salute

È risaputo che un buon sonno è importante per il mantenimento della salute, in particolare per la prevenzione di certi problemi di salute acuti e cronici. Secondo un nuovo studio dei Centri nazionali per la prevenzione e il controllo delle malattie, un adulto americano su tre viene privato regolarmente di un sonno adeguato.

La melatonina influenza il sonno e il ritmo circadiano, che è come l'orologio del corpo. Si tratta di una funzione integrata che controlla i processi biologici in un ciclo di circa 24 ore. 

Questo orologio centrale si trova nel SCN (nucleo soprachiasmatico) dell'ipotalamo anteriore nel cervello, e ha la funzione di controllare il ritmo circadiano del corpo, il quale a sua volta aiuta a gestire il ciclo sonno-veglia, la temperatura corporea e la produzione di ormoni. 

La luce ambientale influisce sui segnali emessi dal SCN. Sotto il controllo del ritmo circadiano, la ghiandola pineale produce e secerne la melatonina. In condizioni normali, la melatonina viene eliminata durante la notte; la luce del giorno infatti non mostra livelli rilevabili di melatonina nel sangue.

Mentre la maggior parte degli scienziati ritiene che la melatonina possa passare alla fase del ritmo circadiano, è anche vero che questa sua proprietà risulta controversa. 

Oltre al sonno e ai cicli circadiani, la melatonina presenta molti importanti vantaggi per la salute, in quanto potente ormone antiossidante e antinfiammatorio. Dispone inoltre di numerosi benefici per la salute del cervello, dell'intestino e per la fertilità.

La melatonina è inoltre essenziale per una sana funzione riproduttiva della femmina in quanto svolge un ruolo determinante nel controllo dei tempi e del rilascio degli ormoni riproduttivi femminili. Decide quando avviare il ciclo mestruale di una donna, nonché la frequenza e la durata, ma anche il momento in cui si arresta completamente (menopausa).

La melatonina svolge molte funzioni importanti nell'organismo, tra cui:

  • influenza sul ritmo circadiano
  • sostegno del sistema immunitario
  • sostegno della funzione oculare
  • riduzione dello stress ossidativo
  • miglioramento del sonno
  • impatto sugli ormoni riproduttivi femminili
  • controllo di numerose funzioni metaboliche cellulari, compresa la sintesi di importanti molecole

Carenza di melatonina: per quali ragioni?

Diverse ragioni possono far sì che il quantitativo di melatonina distribuita la notte non sia sufficiente, al punto da causare disturbi del sonno e del ritmo dello stesso.

  • Con l'avanzare dell'età, il corpo produce meno melatonina, perché la ghiandola pineale si calcifica col tempo. A causa della carenza di melatonina, la durata e la qualità del sonno vengono ridotte e circa il 40% degli anziani lamentano spesso disturbi del sonno (insonnia). Queste problematiche legate al sonno possono variare dalla stessa insonnia alla stanchezza correlata ad una minore qualità del sonno.
  • La luce elettrica e la luce blu tipica di schermi e monitor (TV, computer, telefono, ecc.) possono contribuire a ridurre il rilascio di melatonina. Occorre pertanto fare attenzione a evitare di tenere in camera da letto qualsiasi fonte di luce, inclusi i punti luminosi di diversi apparecchi elettronici in stand-by.
  • Le persone che lavorano di notte riscontrano frequentemente difficoltà a prendere sonno durante il giorno, in quanto la ghiandola pineale non rilascia abbastanza melatonina per un sonno ristoratore al mattino a causa del suo bioritmo.
  • Nelle persone che durante il giorno presenziano o dormono in un ambiente buio, è possibile che si verifichino disturbi del ritmo circadiano, e quindi della produzione di melatonina.
  • Anche lo stress persistente e lo sport intenso praticato di sera riducono la distribuzione di melatonina.
  • Il consumo di caffeina, alcol e nicotina possono anch'essi ridurre il rilascio di melatonina.
  • Anche l'uso di farmaci può contrastare il rilascio di melatonina. Tra questi figurano beta-bloccanti, prodotti a base di cortisone o ASA.
  • Il rilascio di melatonina può subire riduzioni anche per quelle persone affette da malattie specifiche (ad es. Morbo di Addison, autismo) e per i non vedenti.
  • Infine anche una carenza di serotonina può comportare una diminuzione della produzione di melatonina.

La melatonina sotto forma di integratore alimentare

La melatonina è disponibile in diverse versioni: in capsule, compresse, gocce e pastiglie (da sciogliere in bocca).

È possibile eccedere con le dosi?

Come con qualsiasi integratore o farmaco, è ovviamente possibile assumere una quantità eccessiva di melatonina. La maggior parte dei medici e dei ricercatori consiglia di non superare i 5 milligrammi al giorno, ma le raccomandazioni possono variare da persona a persona e a seconda delle necessità.

Le compresse di melatonina sono particolarmente comuni, in particolare quelle sublinguali da succhiare, poiché consentono un rapido assorbimento della melatonina nell'organismo.

Attualmente non esiste una dose di melatonina universale raccomandata come integratore alimentare. È importante sapere che la risposta alla melatonina varia da persona a persona. Dosi più basse sembrano essere più efficaci nelle persone molto sensibili.

Melatonina e disturbi del sonno

L'assunzione di melatonina è in grado di correggere i disturbi nel ciclo sonno-veglia e altri ancora correlati al sonno.

Studi hanno dimostrato che esiste un legame tra i livelli di melatonina e il sonno. Con l'avanzare dell'età i livelli di melatonina diminuiscono in modo significativo, con conseguenti effetti negativi sulla qualità e sulla durata del sonno.

La melatonina stimola dunque il sonno ed è controllata dal nucleo soprachiasmatico dell'ipotalamo, che rappresenta il centro di controllo per la regolazione del ciclo sonno-veglia del corpo. A causa dell'irritazione della retina dovuta agli stimoli luminosi, il nucleo soprachiasmatico provvede ad attivare o limitare la produzione di melatonina mediante la ghiandola pineale.

Ciò avviene principalmente attraverso il neurotrasmettitore GABA, che esercita un controllo inibitorio sui sistemi di attivazione durante il sonno. Trascorso il sonno, vengono rilasciati neurotrasmettitori attivatori come la noradrenalina e l'acetilcolina per prevenire il sonno e indurre uno stato di veglia.

I test clinici mostrano che la melatonina, in quanto cronobiotico, ossia una sostanza che determina il ritmo biologico-temporale, può aiutare a migliorare la qualità del sonno. Inoltre, l'assunzione di melatonina è in grado di ridurre significativamente il tempo intercorrente tra la veglia e il sonno e quindi migliorare la qualità di quest'ultimo.

La melatonina può essere utile in caso di diversi disturbi del sonno, tra cui:

  • Disturbi primari o di altro tipo causati da beta-bloccanti o da altri farmaci.
  • L'assunzione di melatonina può aiutare in caso di narcolessia, un disturbo neurologico cronico caratterizzato da una marcata sonnolenza diurna.

La melatonina come ausilio naturale per ritrovare il sonno

L'impiego della melatonina come prodotto naturale per ritrovare il sonno rappresenta l'utilizzo di gran lunga più conosciuto. In presenza di disturbi del sonno, il trattamento medico convenzionale generalmente prevede l'uso di farmaci, ma spesso questi causano dipendenza a lungo termine e comportano un lungo elenco di possibili effetti collaterali. Per questo motivo, molti sono alla ricerca di un prodotto più naturale che possa aiutare a ritrovare un sonno ristoratore durante la notte.

La ricerca suggerisce che la melatonina, l'ormone del sonno, sia in grado di aiutare le persone con un bioritmo alterato, per esempio tutti coloro che lavorano di notte o che soffrono di jet lag. L'integrazione di melatonina può venire incontro anche a quelle persone con livelli di melatonina cronicamente bassi, come chi soffre di schizofrenia e che pertanto ha difficoltà ad addormentarsi.

Uno studio pubblicato nel 2012 su Drugs & Aging ha analizzato gli effetti di un prolungamento del rilascio di melatonina in fase di trattamento dell'insonnia nei pazienti di età pari o superiore a 55 anni.

Nell'Unione Europea è approvato un dosaggio di 2 milligrammi di melatonina per il trattamento dell'insonnia primaria, caratterizzata da una qualità del sonno insufficiente.

Lo studio randomizzato in doppio cieco ha evidenziato che 2 milligrammi di melatonina, assunti una o due ore prima di andare a letto, ha comportato un miglioramento notevole della qualità e della durata del sonno rispetto a un placebo, ma anche uno stato di vigilanza maggiore al mattino e una qualità della vita superiore in termini di salute.

Lo stesso studio ha consentito anche di evincere che, indipendentemente dal fatto che la dose di melatonina (2 milligrammi) fosse stata assunta nel breve o nel lungo termine, non si sono però manifestati sintomi di dipendenza/astinenza, e nemmeno problemi di tolleranza. 

Come puoi ottimizzare i tuoi livelli di melatonina

Se ti esponi alla luce artificiale di notte, l'organismo interrompe la produzione di melatonina.

Essa svolge un ruolo determinante nella prevenzione del cancro, così come nel rafforzamento del sistema immunitario e nella riduzione dell'invecchiamento cellulare; in realtà, è oggetto di ricerca preclinica su oltre 100 diverse applicazioni della malattia. È il 'supereroe della notte' per il tuo corpo, mentre la luce è la sua nemesi preferita.

A partire dal secolo scorso, i paesi industrializzati hanno condotto un esperimento aperto su sé stessi, prolungando i giorni e abbreviando le notti per creare una società produttiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

L'inquinamento luminoso generato dalle moderne tecnologie ha però un grave impatto biologico sull'uomo.

Due fattori che possono ostacolare il sonno sono l'inquinamento luminoso e la temperatura. I seguenti suggerimenti possono migliorare la tua igiene durante il sonno e aiutarti a ottimizzare la produzione di melatonina:

  • Evita la televisione o l'utilizzo del computer la sera, almeno un'ora prima di andare a letto. Questi apparecchi emettono luce blu che inganna il tuo cervello facendogli credere che sia ancora giorno. Normalmente il cervello inizia a secernere melatonina tra le 21 e le 22, e questi dispositivi emettono questo genere di luce che può soffocare tale processo.
  • Assicurati di essere regolarmente esposto ai raggi solari. La tua ghiandola pineale produce melatonina in quanto si contrae durante il giorno mediante l'esposizione ai raggi solari e di notte per via della totale oscurità. Se sei al buio tutto il giorno, non sei più in grado di orientarti e di ottimizzare la produzione di melatonina.
  • Dormi la notte o al buio più totale quanto più possibile. Anche la minima luce in camera da letto può disturbare il tuo orologio biologico e la produzione di melatonina della ghiandola pineale. Anche il minimo barlume di luce della radiosveglia può influenzare il tuo sonno. Per questo sarebbe opportuno coprire la radiosveglia di notte oppure espellerla completamente dalla stanza. Posiziona tutti gli apparecchi elettrici ad almeno tre metri dal letto. Sarebbe inoltre vantaggioso dotare le tue finestre di tendine o di tende oscuranti.
  • Se hai bisogno di una fonte di luce notturna, installa una lampadina a basso consumo e a basso numero di watt, arancione o rossa. Questa non ridurrà la produzione di melatonina tanto quanto la luce bianca e blu. Le lampade di sale sono utili a tale scopo.
  • Mantieni la temperatura in camera da letto non superiore ai 21 C. Molte persone tengono le case troppo calde (soprattutto le camere del piano superiore). Studi dimostrano che la temperatura ambientale ottimale per dormire è compresa tra i 15 e i 20 gradi Celsius.
  • Fai un bagno caldo 90-120 minuti prima di andare a letto. Così facendo aumenta la temperatura corporea interna e, nel momento in cui esci dal bagno, cala improvvisamente e segnala al tuo corpo che sei pronto per dormire.
  • La sveglia non deve essere alta, perché alzarsi bruscamente ogni mattina può essere molto stressante. Se dormi abbastanza regolarmente, potresti non aver bisogno di una sveglia.
  • Fai il pieno di sole al mattino, appena possibile. Il tuo sistema circadiano necessita di luce intensa per rimettersi in sesto. Da 10 a 15 minuti di luce solare mattutina mandano un chiaro messaggio al tuo orologio interno che indica che la giornata è cominciata e che è meno probabile che sia disturbata dai segnali luminosi più deboli della notte. Più invecchiamo, maggiore diventa il bisogno di esporsi al sole. Per trarne il massimo vantaggio, lascia gli occhiali da sole a casa ed evita la luce artificiale di prima mattina.
  • Fai attenzione ai campi elettromagnetici nella tua camera da letto. Le EMF possono interferire con le ghiandole pineali e la tua produzione di melatonina, oltre ad avere effetti biologici negativi. Per misurare i valori di EMF in diverse parti della casa occorre un gaussmetro.
  • Valuta l'utilizzo di integratori di melatonina. Consigliamo circa 0,5 mg al giorno, ma assicurati di ricorrere al tipo giusto, in quanto se si assume melatonina per via orale questa viene disintegrata nel fegato. La maggior parte di essa non raggiungerà mai la circolazione sanguigna, ed è dunque importante scegliere invece le compresse sublinguali. Queste ultime sono più facili da assorbire e agiscono più rapidamente. È il modo più efficace per assumere la melatonina.

Melatonina: un potente antiossidante

Diversi benefici per la salute della melatonina derivano dalle sue spiccate proprietà antiossidanti, sia direttamente che indirettamente. La somministrazione di melatonina aumenta la produzione cellulare di enzimi antiossidanti (superossido dismutasi, glutatione perossidasi e gamma-glutamilcisteina sintetasi) che a loro volta possono aumentare gli antiossidanti come il glutatione.  

Questi enzimi aiutano a purificare le cellule, i mitocondri e la circolazione sanguigna dalle specie reattive dell'ossigeno dannose.

Inoltre, la molecola di melatonina può legarsi autonomamente alle specie reattive dell'ossigeno (ROS) e alle specie reattive dell'azoto (RNA), rendendole meno dannose. In questo modo la melatonina può proteggere diversi tessuti e organi dai danni ossidativi. I tessuti che producono melatonina e fanno affidamento sulla melatonina a tale scopo sono l'intestino, le ovaie, i testicoli, il cristallino, il midollo osseo e il cervello. 

La maggior parte delle molecole (metaboliti) in cui viene convertita la melatonina mantiene anche la capacità di legare specie nocive dell'ossigeno e dell'azoto, il che rende la melatonina e i suoi prodotti agenti protettivi altamente efficaci. 

Una singola molecola di melatonina può neutralizzare fino a 10 molecole ROS e RNA. Inoltre, blocca un enzima chiamato ossido nitrico sintasi, che produce specie reattive dell'azoto e causa infiammazione. 

La melatonina protegge i mitocondri

I mitocondri sono parte di una cellula che genera energia. Hanno il loro DNA e sono essenziali per la sopravvivenza in quanto fabbriche di energia. Le aree più ricche di melatonina sono il nucleo e i mitocondri. 

La produzione di energia da parte dei mitocondri porta alla produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) e specie reattive dell'azoto (RNA). ROS e RNA danneggiano il DNA mitocondriale e le proteine, impedendo loro di produrre energia. Questo danno può anche portare alla scomparsa dei mitocondri, che può causare la morte cellulare (apoptosi). 

Pertanto, la melatonina sostiene gli organi maggiormente dipendenti dai mitocondri, compresi il sistema nervoso e il cuore.

Melatonina e jet lag

Il jet lag è un disturbo del sonno temporaneo per le persone che viaggiano rapidamente in aereo fronteggiando diversi fusi orari. Ciò è dovuto al lento adattamento dell'orologio interno del corpo all'ora di destinazione. Di conseguenza, il ritmo del sonno e della veglia non è sincronizzato con il nuovo ambiente. 

Il jet lag può avere un impatto negativo sul nostro benessere e sulle prestazioni fisiche e mentali. I sintomi del jet lag sono estrema stanchezza, disorientamento, problemi di concentrazione, problemi di equilibrio e perdita di appetito.

Alcuni studi hanno evidenziato che la melatonina non solo è estremamente efficace nel ridurre la gravità del jet lag a destinazione, ma, se assunta prima del jet lag, può anche prevenirlo. La melatonina può aiutare a ripristinare il ritmo del sonno.

Una valutazione scientifica di un gran numero di test e studi sulla melatonina e sul jet lag ha dimostrato che la melatonina 'è straordinariamente efficace nel prevenire o ridurre il jet lag, e che un uso occasionale a breve termine non è pericoloso'.

La ricerca ha rilevato che in nove studi su dieci, se la melatonina era stata assunta in prossimità dell'ora in cui coricarsi (dalle 22:00 alla mezzanotte), il jet lag diminuiva quando si attraversavano cinque o più fusi orari.

I ricercatori hanno anche osservato che dosi giornaliere di melatonina da 0,5 e 5 milligrammi funzionavano altrettanto bene, ma i soggetti si addormentavano più velocemente, e sperimentavano peraltro un sonno migliore, dopo averne assunto 5 milligrammi.

Quando però sono state somministrate dosi di melatonina superiori a 5 mg, non si sono raggiunti risultati migliori. Un'altra conclusione importante è infatti che il momento preciso della somministrazione di una dose di melatonina è cruciale, perché se assunta troppo presto può ritardare l'adattamento al nuovo fuso orario. L'incidenza di altri effetti indesiderati della dose di melatonina era bassa.  

Le indicazioni che seguono possono essere d'aiuto nell'utilizzo ottimale di integratori a base di melatonina, per evitare o ridurre la presenza di un jet lag:

  • Più sono i fusi orari che si attraversano, più efficace è la melatonina.
  • La melatonina sembra essere più efficace nei viaggi verso est rispetto a quelli in direzione ovest.
  • La melatonina ha successo solo se assunta nel luogo di destinazione e alla sera.

Melatonina e sonno negli anziani

Anche i sonniferi a base di melatonina sono stati ampiamente studiati negli anziani. [20] Vi è la forte tendenza a trarre beneficio dalla melatonina per contrastare l'insonnia, in quanto la produzione di ormoni da parte della melatonina diminuisce gradualmente con l'avanzare dell'età. Ciò ha fatto sì che la melatonina diventasse oggetto di studio anche come integratore anti-età.

Le persone anziane soffrono maggiormente di effetti indesiderati, come la sonnolenza mattutina, anche se hanno più probabilità di trarre beneficio dalla somministrazione di melatonina. Pertanto, all'inizio è bene ricorrere ad una dose bassa, come 0,1-0,3 milligrammi, invece di dosaggi più alti. È stato dimostrato che queste basse quantità sono in genere altrettanto efficaci e causano meno problemi.

La melatonina per il sonno è un'area ben esplorata. Nonostante i suoi effetti a lungo termine non siano però ancora del tutto noti, è stata impiegata in tutta sicurezza a dosi elevate per un massimo di 3 anni, praticamente senza problemi.

Melatonina in caso di insonnia, ansia, depressione e disturbo bipolare

La melatonina può aiutare a trattare i disturbi concomitanti del sonno associati all'ansia e alla depressione. Depressione e altri disturbi dell'umore sono spesso associati a disturbi del sonno e necessitano di farmaci con effetti sedativi e calmanti. I medicinali che attivano e legano i recettori MT2 sono potenziali agenti terapeutici per tali malattie. 

Le concentrazioni diurne e notturne anomali di melatonina sono marcatori di depressione grave. 

La melatonina aiuta a regolare il sonno e la depressione nei pazienti con sindrome della fase del sonno ritardata. 

Nei ratti, la melatonina allevia la depressione indotta dallo stress cronico e altera sostanzialmente le dinamiche cerebrali di questi animali. 

Il trattamento mediante melatonina nei pazienti affetti da tumore al seno riduce il rischio di depressione. 

La sintesi della melatonina è inoltre compromessa anche nei pazienti con disturbo bipolare. La melatonina e i farmaci che mirano ai recettori della stessa, come Ramelteon e Tasimelteon, possono costituire una terapia benefica per il disturbo bipolare. Poiché quest'ultimo è anche associato alla regolazione del sonno e dell'umore, la melatonina migliora la condizione nei pazienti affetti da questo problema.

Melatonina per la protezione dello stomaco

La melatonina ha un notevole effetto curativo e protettivo sull'ulcera gastrica causata da aspirina o da Helicobacter pylori.

Il meccanismo d'azione protettivo della melatonina può essere attribuito al miglioramento della circolazione gastrica e delle sue proprietà antinfiammatorie.

Studi hanno dimostrato che l'assunzione quotidiana di melatonina può contribuire alla guarigione delle ulcere gastriche causate dall'aspirina o dal batterio Heliobacter pylori. In uno studio è stato registrato un notevole aumento della percentuale di guarigione delle ulcere infette da Heliobacter pylori rispetto al trattamento standard (omeprazolo) da solo.

È stato anche dimostrato che la melatonina è in grado di proteggere lo stomaco se assunta con l'aspirina. Ciò indica che può aiutare a prevenire lo sviluppo di ulcere gastriche indotte dall'aspirina.

La melatonina ha un effetto curativo sulle ulcere gastriche

I livelli di melatonina nel tessuto gastrico sono da 10 a 100 volte superiori a quelli del sangue. Le concentrazioni nell'intestino sono invece 400 volte superiori a quelle nel cervello. 

La melatonina prodotta nello stomaco è controllata in modo diverso rispetto a quella prodotta nel cervello. Questa concentrazione è massima verso mezzogiorno, non di notte. Lo stomaco di solito reagisce al cibo in entrata. La melatonina prodotta a livello gastrointestinale controlla inoltre il comportamento dei batteri intestinali.  

La melatonina e il suo precursore, L-triptofano, possono aiutare a curare l'ulcera nell'uomo. Proteggono dalle lesioni causate dall'assunzione di aspirina e di infezioni da Pylori. La somministrazione di melatonina accelera anche la guarigione delle ulcere. 

Negli studi condotti, la melatonina, l'ormone del sonno, ha rafforzato la barriera intestinale, riducendo lo stress ossidativo fino all'88%. La prevenzione dei danni allo stomaco causati da stress è dose-dipendente e ha aumentato l'efficacia dei farmaci utilizzati per le ulcere gastriche, come la ranitidina e omeprazolo.

Le proprietà antiossidanti possono arrestare l'infiammazione allo stomaco, riducendo pertanto disturbi quali colite e sindrome dell'intestino irritabile. 

La melatonina aiuta anche a prevenire la morte delle cellule della mucosa nello stomaco dovuta ad avvelenamento. 

Inoltre, la melatonina si è rivelata anche in grado di alleviare il dolore allo stomaco nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile. 

Melatonina e disturbi mentali

L'effetto principale della melatonina consiste nel mantenere il ritmo biologico, favorendo la sincronizzazione e la stabilizzazione dei vari processi.

Vi sono crescenti indizi sul fatto che i disturbi di questi ritmi biologici svolgano un ruolo determinante nello sviluppo di disturbi mentali quali la depressione, i disturbi bipolari e la depressione stagionale.

Attualmente sono in corso studi che esaminano la fototerapia come trattamento per il ripristino del ritmo sonno-veglia nei pazienti affetti da gravi disturbi mentali.

La fototerapia mira ad aumentare la produzione di melatonina e potrebbe migliorare il ritmo circadiano e le funzioni cerebrali complessive nelle persone con disturbi mentali.

In sintesi, la melatonina fornisce, in teoria, un nuovo metodo per trattare questi disturbi, basandosi sulla regolazione del ritmo sonno-veglia. Pertanto, la melatonina viene sottoposta a test per la sua potenziale azione antidepressiva.

Melatonina e anti-invecchiamento

Man mano che progredisce l'invecchiamento, i livelli di melatonina diminuiscono. Lo stress ossidativo e i danni che ne derivano possono contribuire al processo di invecchiamento. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, la melatonina è in grado di ridurre i danni ossidativi e quindi i segni dell'età.

La melatonina può neutralizzare le specie reattive dell'ossigeno (ROS), che contribuiscono alla teoria dei radicali liberi dell'invecchiamento. Questi ROS, che sono composti altamente reattivi e nocivi, possono danneggiare direttamente una serie di importanti strutture biologiche nelle cellule dell'organismo.

L'invecchiamento è correlato allo sviluppo di tumori, artrite, neurodegenerazione e diabete, tutti fenomeni legati allo stress ossidativo e ai danni ossidativi che ne conseguono.

Grazie alle sue proprietà di neutralizzazione dei ROS, la melatonina è in grado di contrastare direttamente i danni che questi radicali liberi possono causare. La melatonina ha anche proprietà antiossidanti indirette dovute alla sua capacità di aumentare l'attività di vari enzimi, come il superossido dismutasi.

Il superossido dismutasi svolge un ruolo fondamentale nella difesa delle cellule contro gli effetti dannosi dei radicali dell'ossigeno, la cui attivazione aiuta a ridurre il danno cellulare.

Melatonina e sistema immunitario

La ricerca evidenzia che la melatonina dispone di un forte effetto antiossidante e può contribuire a rafforzare il sistema immunitario. In una valutazione scientifica del 2013 la melatonina è stata definita 'tampone immunosoppressivo', in quanto sembra agire come stimolante in presenza di malattie immunosoppressive. Inoltre, quando si verifica una risposta immunitaria rafforzata, come nel caso di un'infiammazione acuta, esso agisce anche come agente antinfiammatorio. 

La melatonina riduce l'infiammazione a scapito di una funzione immunitaria sana

I recettori della melatonina si trovano in un'ampia varietà di cellule immunitarie. È immunomodulante, il che significa che riduce la funzione immunitaria eccessiva in condizioni infiammatorie e rafforza la funzione immunitaria nelle persone immunocompromesse.

La melatonina può ridurre la produzione di citochine infiammatorie, comprese IL-6, IL-8 e TNF-alfa. 

Inoltre, la melatonina può ridurre al minimo l'infiammazione al cervello riducendo NF-kB e radicali liberi nella microglia (cellule immunitarie specifiche per il cervello).  

Melatonina, fibromialgia e sollievo dal dolore cronico

I sintomi della fibromialgia includono dolore a lungo termine e diffuso nei muscoli e nel tessuto connettivo senza una causa specifica. In uno studio randomizzato, controllato con placebo e condotto su 101 pazienti affetti da fibromialgia, è stata valutata l'efficacia della melatonina nel ridurre i sintomi.

Ne è emerso che i pazienti manifestavano una notevole riduzione dei sintomi nel momento in cui assumevano una dose di melatonina da sola o associata all'antidepressivo fluoxetina (Prozac).

Il gruppo che assumeva solo melatonina ha ricevuto una dose giornaliera di 5 mg della stessa, mentre l'altro gruppo ha assunto 3 mg di melatonina e 20 mg di antidepressivi.

Ulteriori studi indicano che la melatonina può essere utile anche in altre situazioni di dolore cronico, come l'emicrania.

Melatonina per la protezione del cuore

Diversi studi suggeriscono che la melatonina manifesta un'azione protettiva sul cuore. In particolare, le ricerche dimostrano che, in caso di problemi cardiovascolari, la melatonina ha effetti antinfiammatori e antiossidanti. 

Può anche aiutare a ridurre la pressione sanguigna e ad aumentare il colesterolo alto. Come scavenger diretto di radicali liberi, sembra realmente mostrare proprietà di protezione del cuore. Nel complesso, tale effetto protettivo della melatonina può contribuire a ridurre le malattie cardiovascolari come l'ictus e l'infarto del miocardio. 

Melatonina per la riduzione della pressione sanguigna

La melatonina svolge un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna. L'attivazione dei recettori MT1 e MT2 dilata i vasi sanguigni, abbassando la pressione sanguigna. 

Come il sonno, anche la pressione sanguigna ha un ritmo circadiano. La melatonina è bassa al mattino e raggiunge il suo culmine di notte. Potrebbe pertanto esserci un legame tra melatonina e pressione sanguigna. Alcuni tipi di ipertensione (alta pressione sanguigna) indicano un sottoutilizzo della melatonina. 

Nei pazienti con diabete di tipo 2, una dose di 5 mg di melatonina si è rivelata sufficiente per abbassare la pressione arteriosa. Tuttavia, non sono disponibili sufficienti informazioni su come la melatonina abbassi effettivamente la pressione sanguigna per determinare se può essere efficace in una terapia che abbia tale scopo. Può però essere impiegata come terapia di supporto nei pazienti ipertesi. 

Melatonina e Tinnitus

L'acufene è un suono uditivo inspiegabile nelle orecchie che colpisce molte persone, come anziani e affetti da disturbi uditivi, oppure può manifestarsi come conseguenza dell'assunzione di alcuni farmaci. .

La melatonina è risultata 150 volte più efficace rispetto ad altri farmaci che trattano Tinnitus con sintomi di acufene decrescenti. 

Nei pazienti anziani con Tinnitus, i livelli di melatonina sono molto bassi. Ciò può indicare che un valore nella norma di melatonina è strettamente legato alla normale attività delle orecchie. 

Melatonina e occhi

Le cellule dell'occhio, in particolare la retina, producono melatonina. La luce influisce sulla produzione di melatonina producendola mediante le cellule che reagiscono alla luce. Maggiore è la quantità di luce disponibile, minore è la produzione di melatonina nelle cellule in esame.  

L'alterazione dei recettori MT provoca la morte delle cellule coniche, che aiutano l'occhio a riconoscere i colori. 

La melatonina è importante anche per il normale sviluppo degli occhi. Ad esempio, i topi privi di uno dei recettori della melatonina, l'MT1, hanno mostrato una diminuzione delle specifiche cellule fotorecettrici che sono essenziali per la vista.  

È stato inoltre dimostrato che le cellule umane che producono pigmenti oculari sono protette dalla morte cellulare. 

La melatonina protegge le cellule nervose degli occhi

La melatonina ha inoltre impedito la morte delle cellule nervose nei ratti, in quello che è un modello sperimentale di infiammazione del nervo ottico. La neurite ottica è una malattia che causa la morte delle cellule del nervo ottico, responsabili della vista. 

Inoltre, la melatonina è benefica nel trattamento della forma refrattaria di corioretinopatia sierosa centrale, una malattia che colpisce gli occhi dei diabetici. 

L'integrazione di melatonina, soprattutto negli anziani, è dunque potenzialmente benefica per gli occhi. 

Melatonina e glaucoma

La melatonina si è inoltre rivelata in grado di ridurre l'aumento della pressione nell'occhio umano. La rimozione di MT1 nei topi comporta peraltro un aumento della pressione oculare e la morte delle cellule nervose. 

L'alterazione della funzione della melatonina può essere una delle cause del glaucoma. La melatonina e il 5-MCA-NAT (una molecola simile alla melatonina) sono strumenti promettenti per il trattamento del glaucoma, una malattia oculare causata da un aumento della pressione. 

Melatonina e Parkinson

Lo sviluppo del morbo di Parkinson disturba il sonno. Diversi studi dimostrano che la melatonina migliora il sonno nei pazienti affetti da questa malattia, ma non migliora gli altri sintomi associati. 

L'indagine condotta su modello animale del morbo di Parkinson ha dimostrato che la melatonina è in grado di prevenire la morte cellulare e i danni cerebrale ad esso associati.  

Melatonina e Alzheimer

La melatonina aiuta ad alleviare i sintomi del morbo di Alzheimer e Parkinson nei topi e nei ratti. È in corso di valutazione l'uso di analoghi sintetici della melatonina, o di molecole correlate alla melatonina, per bloccare la sintesi dell'ossido d'azoto nel trattamento di malattie neurali, che vanno dall'ictus all'Alzheimer e al morbo di Parkinson.  

Nel caso dell'uomo, sia il MT1 che il MT2 risultano bassi nei pazienti anziani affetti da Alzheimer.

Nelle cellule nervose del topo, la melatonina previene la morte cellulare causata dalla beta-amiloide (Abeta 25-35), una sostanza che provoca una condizione simile a quella dell'Alzheimer. 

La riduzione dell'attività e della sintesi della melatonina può, in parte, spiegare i disturbi del sonno e i problemi di trattamento delle informazioni osservate nei pazienti affetti da Alzheimer. 

Il trattamento di pazienti anziani con Alzheimer (AD), che prevedeva luce chiara al mattino e melatonina durante la notte, ha migliorato il loro sonno e il riposo generale. 

Uno studio simile condotto per diversi anni nei Paesi Bassi, ha dimostrato che il trattamento combinato di un paziente con AD con luce intensa e melatonina era benefico sia per il riposo che per i problemi di salute mentale. 

Gli effetti antiossidanti della melatonina si sono rivelati più efficaci della vitamina C nel trattamento del modello animale del morbo di Alzheimer, riducendo lo stress ossidativo meglio della vitamina E. 

La melatonina potrebbe proteggere dal diabete

La melatonina agisce come un orologio e modifica i livelli di insulina secondo l'ora del giorno. La melatonina è fondamentale per l'equilibrio dell'insulina, in quanto un'alterazione di questo sistema può rendere non idonea la risposta delle cellule all'insulina e al glucosio. 

Nei pazienti e nei ratti con diabete di tipo 2, le concentrazioni di melatonina, sia di giorno che di notte, sono inferiori rispetto ai soggetti sani. 

Anche una notte insonne può generare resistenza all'insulina, e può anche interferire con il metabolismo. L'alterazione dell'equilibrio della melatonina può quindi causare tutti questi problemi.  

Nei ratti diabetici, il trattamento a lungo termine con melatonina migliora gli effetti diabetici sul tessuto muscolare, epatico e adiposo. 

In uno studio su cellule, la melatonina ha protetto le cellule muscolari da un veleno che provoca resistenza all'insulina e ha migliorato il trasporto del glucosio nelle cellule. 

La melatonina ha inoltre contribuito a migliorare le condizioni del fegato e la sua attività nei ratti obesi diabetici. Inoltre, protegge le cellule produttrici di insulina del pancreas dalla morte cellulare, ripristinandone la funzione. 

I farmaci che modificano i livelli di melatonina (epifamina e melaxen) possono migliorare il diabete nei ratti. 

L'agomelatina, un antidepressivo che risponde ai recettori della melatonina, migliora il dolore cronico associato al diabete. L'agomelatina è anche efficace contro la depressione nei pazienti diabetici e serve a controllare i livelli di zucchero nel sangue.  

Lo studio stabilisce una connessione tra il diabete di tipo 2 e bassi livelli di melatonina

Bassi livelli di secrezione notturna di melatonina sono associati ad un aumentato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Studi recenti condotti dalla Brigham and the Women's Clinic (BWH) hanno dimostrato che la quantità di melatonina che una persona elimina durante il sonno può predire il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

'Questa è la prima volta che viene confermata un'associazione indipendente tra la secrezione notturna di melatonina e il rischio di contrarre diabete di tipo 2', ha affermato il dott. CiaranMcMullan, ricercatore presso il dipartimento renale e istituto clinico per la ricerca sui reni della BWH. Si spera che questo studio incentivi la ricerca futura esaminando ciò che in una persona influisce sulla secrezione di melatonina e sul ruolo della stessa nell'alterare il metabolismo del glucosio e il rischio di sviluppare diabete'.

Per questo studio, i ricercatori hanno individuato 370 donne di controllo della stessa età e razza che avevano sviluppato il diabete durante la partecipazione al Nurses Health Study. Quando i due gruppi sono stati confrontati, i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti con bassi livelli di secrezione notturna di melatonina presentavano un rischio doppio di contrarre diabete di tipo 2, rispetto ai soggetti con alti valori di secrezione notturna di melatonina.

In seguito all'esclusione di fattori di rischio già riconosciuti per i diabetici, quali l'indice di massa corporea, il background familiare del diabete e fattori legati allo stile di vita come l'alimentazione, l'attività fisica, il fumo e la durata del sonno, è emerso che bassi livelli di melatonina rimanevano un fattore di rischio da non sottovalutare assolutamente.

Melatonina per la protezione del cervello

La melatonina non solo aiuta a ridurre lo stress ossidativo e le infiammazioni cerebrali, ma aumenta anche il BDNF (fattore neurotrofico derivato dal cervello) e rafforza la barriera ematoencefalica. È stata proposta come trattamento per diverse patologie cerebrali e neurologiche.

La melatonina ha mostrato attività antiossidanti nel cervello, nel midollo spinale, nel nervo ottico e nella materia bianca del midollo spinale, proteggendo anche le cellule nervose.

La melatonina contribuisce alla rigenerazione del cervello e della neuroplasticità

La melatonina attiva i fattori di crescita neurotrofici derivati dal cervello (BDNF), un tipo di proteina responsabile del benessere e della rigenerazione dei neuroni.

La melatonina rinforza la barriera ematoencefalica

La melatonina rinforza la barriera ematoencefalica. Una barriera ematoencefalica che cede può causare disfunzione cognitiva (annebbiamento nel cervello) o Alzheimer, e può anche contribuire a disturbi psichiatrici come ansia e depressione.

Melatonina e lesioni traumatiche al cervello

La melatonina è utile contro i traumi cerebrali. Il trattamento di ratti con melatonina in seguito a lesioni cerebrali può ridurre il conseguente gonfiore di diverse regioni del cervello.

Melatonina in menopausa

È stato dimostrato che gli integratori alimentari a base di melatonina sono in grado di migliorare i disturbi del sonno durante la menopausa. In uno studio condotto su donne in perimenopausa e in menopausa di età compresa tra 42 e 62 anni, con una dose giornaliera di melatonina per un periodo di sei mesi, la maggior parte delle donne ha riportato un miglioramento generale del proprio umore e una marcata attenuazione dello stato di depressione. I risultati di questo studio suggeriscono che gli integratori di melatonina nelle donne in stato di perimenopausa e menopausa sono in grado di ripristinare la funzione dell'ipofisi e della tiroide, riportandone la regolazione ormonale ad uno stadio giovanile.

Si tratta di un risultato positivo, in quanto dimostra che la melatonina può ridurre i sintomi sia della perimenopausa che della menopausa, proprio come i disturbi legati al sonno.

La melatonina rilassa i muscoli lisci

Gli integratori di melatonina aiutano alcune persone nella capacità di rilassare i muscoli 'lisci'. Questo è diverso dalla maggior parte dei miorilassanti, che spesso aiutano a rilassare i muscoli scheletrici, come i muscoli della schiena o delle spalle, che si possono controllare consapevolmente. I muscoli lisci, invece, sono muscoli sui quali, nella maggior parte delle circostanze, si ha poco o nessun controllo.

'Sono stati osservati miglioramenti inaspettati in relazione a reflusso esofageo, sintomi gastrointestinali di colite ulcerosa, fibrosi cistica e diarrea cronica. Sembra quindi che la melatonina disponga di alcune funzioni ancora poco chiare nel tratto gastrointestinale '.

Uno dei vantaggi meno noti della melatonina è l'effetto sui muscoli lisci dell'apparato digerente. Può aiutare a rilassare questi muscoli nella misura in cui si sono dimostrati utili benefici in caso di sindrome dell'intestino irritabile, di reflusso esofageo e di altri problemi legati al tratto digestivo irritato.

Ha senso, perché la melatonina non viene prodotta solo nella ghiandola pineale, ma anche nel tratto gastrointestinale. È possibile che si tratti di un meccanismo adattivo per evitare irritabilità e infiammazione dovute a stress.

Melatonina e cancro

Alcuni scienziati ritengono che l'esposizione prolungata alla luce artificiale (inquinamento luminoso) potrebbe essere una delle possibili cause del drammatico aumento del tasso di incidenza dei tumori nel mondo occidentale.

Si ritiene che la luce artificiale interferisca con il ritmo giorno-notte e con altri processi biologici naturalmente controllati dall'orologio biologico interno. Ciò è ulteriormente supportato da quegli studi che hanno dimostrato che i lavoratori a turni notturni si ammalano di cancro più frequentemente di coloro che hanno un ritmo quotidiano regolare.

I lavoratori notturni sono esposti per lunghi periodi alla luce artificiale di notte e successivamente alla luce solare naturale del giorno.

L'aumento dell'esposizione alla luce determina un profilo di distribuzione di melatonina che non si adatta correttamente. Ciò comporta una riduzione complessiva del rilascio di melatonina, che potrebbe essere la causa dell'aumento della prevalenza del cancro.

Studi recenti sugli effetti della melatonina sui tumori indicano che essa può limitare l'induzione e la progressione degli stessi. È stato anche dimostrato che la melatonina ha un effetto sulla metastasi di diversi cancri, melanomi e leucemie.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche sugli effetti e sulla sicurezza della melatonina come agente antitumorale terapeutico, la sua azione sembra promettente.

L'attuale ricerca sul cancro nell'ambito della terapia mediante melatonina si concentra attualmente dei seguenti temi:

  • Studi clinici sugli effetti della melatonina sulla prevenzione e il trattamento del cancro al seno.
  • La melatonina svolge un ruolo determinante in caso di cancro alla prostata e al colon evitando la crescita eccessiva e la differenziazione dei carcinomi.
  • L'effetto e la sospensione di melatonina nel trattamento del tumore sono attualmente in corso di studio.
  • La somministrazione di melatonina sembra aiutare i pazienti oncologici a tollerare meglio la chemioterapia.

La melatonina come ausilio nella prevenzione e nel trattamento del cancro

La melatonina può svolgere un ruolo determinante nella prevenzione e nel trattamento di diversi tipi di cancro. I pazienti affetti da cancro alla mammella, alla prostata e al colon hanno mostrato bassi livelli di melatonina rispetto ai pazienti sani.  

L'integrazione di melatonina bloccava i tumori simili al cancro nelle sfere artificiali prelevate dalle cellule mammarie e tumorali. Ciò è dovuto al fatto che la melatonina blocca i recettori estrogenici responsabili del cancro. 

Il trattamento delle cellule mediante melatonina ha aumentato la produzione della proteina antitumorale E-caderina. Ha inoltre ridotto i livelli di OCT4 e N-caderina, che aiutano le cellule tumorali a sopravvivere e a penetrare in altri organi. 

Inoltre, agisce sulle cellule staminali del cancro, il tipo di cellule che si dividono in modo incontrollato e che rendono il cancro più resistente alle cure. La melatonina riduce infatti l'aggressività e la vitalità delle cellule tumorali. 

Questo suo effetto antitumorale è dovuto alla sua capacità di migliorare la funzione immunitaria (R), stimolando diversi tipi di cellule immunitarie, come le cellule TH2 e gli assassini naturali.  

Un trattamento costante con melatonina ha ridotto la quantità e le dimensioni dei tumori al seno nei pazienti. 

L'integrazione di melatonina ha stabilizzato la salute dei pazienti affetti da cancro ai polmoni e all'intestino, ha ridotto la diffusione di tumori e aumentato la mortalità delle cellule tumorali. 

In colture cellulari, la melatonina interferisce con i processi energetici delle cellule tumorali. In questo modo, blocca la crescita delle cellule tumorali e ne limita la capacità di penetrazione. 

Tuttavia, le iniezioni di melatonina possono stimolare la crescita tumorale se somministrate al mattino. Bisogna fare attenzione alla scelta dei tempi di somministrazione della melatonina. 

Melatonina in caso di cancro al seno e alla prostata

Diversi studi indicano che bassi livelli di melatonina possono essere associati al rischio di contrarre tumore al seno. La ricerca scientifica ha dimostrato che anche i pazienti affetti da cancro, in particolare quelli a cui è stato diagnosticato un cancro al seno o alla prostata, possono trarne beneficio. 

Per determinare l'efficacia della melatonina nel prevenire la crescita tumorale, un gruppo di ricercatori ha esaminato gli effetti del dosaggio di melatonina sullo sviluppo dei tumori mammari in vitro (con impiego di cellule tumorali umane) e in vivo (utilizzando topi). È quindi ragionevole che un ormone come la melatonina possa svolgere un ruolo cruciale nel suo trattamento.  

I ricercatori hanno scoperto che la melatonina può inibire la crescita tumorale, la produzione di cellule e la formazione di nuovi vasi sanguigni nel carcinoma mammario negativo al recettore degli estrogeni. Questo studio, condotto nel 2014, mostra il potenziale della melatonina in quanto agente terapeutico in caso di cancro al seno.

Un altro studio ha esaminato le donne che assumevano il farmaco chemioterapico tamoxifene per il cancro al seno ma che non hanno mostrato miglioramenti. Aggiungendo melatonina alla loro terapia, i ricercatori hanno scoperto che in più del 28% delle donne i tumori si sono leggermente ridotti. 

Altri studi evidenziano anche che gli uomini con cancro alla prostata presentano livelli di melatonina più bassi rispetto agli uomini sani. Uno studio pubblicato su Oncology Reports puntava a valutare se la melatonina può alterare la crescita delle cellule del tumore prostatico androgeno-dipendente. Dai risultati si evince che la melatonina è effettivamente in grado di inibire significativamente la diffusione delle cellule tumorali della prostata. 

Insieme, questi studi dimostrano il potenziale della melatonina nel trattamento complementare naturale del cancro.

Dosaggio di melatonina negli adulti

La melatonina è disponibile sotto forma di compresse, capsule, gocce o compresse sublinguali. A seconda dell'età e dell'utilizzo previsti, la melatonina può essere somministrata in dosi di 0,5-10 mg al giorno.

I benefici della melatonina sono stati ampiamente studiati e, stando ai risultati, è in grado di causare anche ben pochi problemi, in quanto rimedio all'insonnia, in quasi tutte le fasce d'età, dai bambini agli anziani. Tuttavia, sembra che mostri effetti diversi in base ai dosaggi, e che una dose più alta non comporti necessariamente un aiuto contro l'insonnia.

Il dosaggio medio di melatonina non sembra diversificarsi negli adulti e negli anziani. La melatonina, sotto forma di sonnifero con una dose variabile da 0,1 a 20 mg, ha efficacemente ripristinato i sintomi dei disturbi del sonno.

Uno studio ha rilevato che anche dosi di soli 0,1 mg hanno portato ad un ottimo miglioramento dei disturbi del sonno, confrontando i livelli ematici di melatonina con quelli di persone sane prive di problemi di sonno. Si è riscontrato che una dose così piccola non solo era efficace per il sonno, ma peraltro aumentava il livello di melatonina nel sangue fino allo stesso intervallo di quello delle persone sane che non avevano problemi di sonno.

Infatti, quando la melatonina fu scoperta per la prima volta dagli scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology), l'Università brevettò dosaggi compresi tra 0,3 mg e 1 mg perché non avrebbero mai pensato che le persone avrebbero assunto una dose tre volte superiore alla 'dose fisiologica' di 0,3 mg. Per cui, ironicamente, per aggirare questi brevetti, altre aziende hanno iniziato a produrre dosi più elevate. Quindi non è che dosi più alte siano migliori, si è voluto utilizzare prodotti a dosi superiori solo per aggirare i brevetti.

Ricorda: La melatonina è un ormone. Quando gli ormoni si assumono invece di utilizzare quelli che l'organismo è in grado di produrre da solo, quest'ultimo adopera un ciclo di feedback e spesso cessa di produrli autonomamente. Ecco perché molte volte non è una buona idea assumere un quantitativo superiore alla dose minima efficace, quando si tratta di ormoni come la melatonina.

In uno studio condotto su un gruppo di anziani con insonnia, una dose di 0,3 mg di melatonina (equivalente a 300 mcg) ha migliorato notevolmente il sonno, ma una dose di 3 mg, 10 volte superiore, in realtà non è risultata molto efficace.

In un altro studio, un uomo cieco con difficoltà ad addormentarsi non è stato in grado di migliorare il proprio sonno mediante 10 mg, nonostante i restanti membri di un gruppo con lo stesso problema non abbiano avuto difficoltà a farlo. Pertanto gli era stato aumentato il dosaggio a 20 mg, ma senza alcun miglioramento. Nel momento in cui la dose è stata invece ridotta a 0,5 mg, il suo sonno è migliorato notevolmente.

Ciò significa che una piccola dose di melatonina da 0,1 mg a 3 mg è generalmente altrettanto efficace, e talvolta lo è anche di più, rispetto ad un dosaggio più alto.

Melatonina in caso di jet lag: in diversi studi è stata impiegata una dose orale di melatonina da 0,5 a 5 milligrammi un'ora prima di andare a letto alla destinazione finale. Un'alternativa consiste nell'assumere da 1 a 5 milligrammi un'ora prima di coricarsi, due giorni prima della partenza e due o tre giorni dopo l'arrivo a destinazione. 

Melatonina in caso di disturbi del sonno dovuti a bioritmo in soggetti con o senza problemi alla vista: una singola dose orale compresa tra 0,5 e 5 milligrammi prima di coricarsi o una dose giornaliera da uno a tre mesi.

Melatonina in caso di sindrome del sonno ritardato: da 0,3 a 6 milligrammi per via orale (5 milligrammi corrisponde alla dose più comunemente usata) ogni giorno prima di coricarsi per un periodo di tempo compreso tra due settimane e tre mesi.

Esistono molte altre proposte relative al dosaggio di melatonina a seconda delle situazioni e relativi problemi di salute, sulla base di ricerche scientifiche, dell'uso tradizionale e della consulenza competente. 

Quando converrebbe assumere melatonina?

Poiché la melatonina è un ormone naturalmente prodotto dall'organismo durante la notte per favorire il sonno, dovrebbe essere assunta solo la sera, senza eccezioni, circa mezz'ora prima di andare a letto.

La melatonina tende a rendere stanchi, perché è esattamente quello che dovrebbe fare. Pertanto, non si tratta di un suo 'effetto collaterale', come molti credono, ma semplicemente di un effetto proprio della melatonina. Se stai assumendo melatonina, preparati ad addormentarti con successo e assicurati di prenderla solo prima di andare a letto tenendo a mente che ti aiuterà a dormire per ben 8 ore.

Durante l'assunzione di melatonina, evita i seguenti errori:

- Nel momento in cui si ricorre alla melatonina per ritrovare un buon sonno notturno, le persone tendono spesso ad assumere una compressa troppo presto prima di andare a letto, per poi accorgersi che non agisce abbastanza rapidamente e questo le porta ad assumerne un'altra.

- Alcuni tendono a svegliarsi anche di notte per prendere un'altra dose di melatonina. Sebbene ciò possa anche comportare problemi tutt'altro che gravi, non costituisce comunque il modo corretto o più sicuro di utilizzare la melatonina. Perché più se ne prende, più è probabile che poi si manifestino effetti indesiderati, come la stanchezza al mattino.

Nota: Se hai il cancro, assicurati di rivolgerti sempre al tuo medico curante prima di valutare l'assunzione di melatonina.

Sono previsti effetti collaterali per dosi massicce di melatonina?

Dosi diverse di melatonina comportano effetti differenti. Uno studio in cui la melatonina è stata somministrata a dosi molto elevate fino a 300 mg al giorno per diversi mesi, nonché secondo un quantitativo di 75 mg per 3 anni, non ha evidenziato alcun problema.

Quantità più basse di melatonina risultano più efficaci

Si raccomanda di utilizzare la dose più bassa possibile di melatonina con una formula di rilascio immediato per adulti anziani, compresa tra 0,3 mg (che già è efficace) ed un massimo di 1-2 mg, preferibilmente 1 ora prima di andare a letto. Ciò imita al meglio il ritmo circadiano fisiologico della melatonina ed evita livelli ematici prolungati al di sopra del valore fisiologico.

È stato inoltre dimostrato che dosi più elevate di melatonina somministrata per via orale generano un aumento prolungato dei livelli di melatonina. Gooneratne et al, hanno dimostrato che una dose più alta in una formulazione al 75% a rilascio ritardato (4 mg) rispetto ad una dose decisamente inferiore (0,4 mg) ha causato un significativo prolungamento dei livelli elevati di melatonina nelle ore del mattino, durante il giorno.

Anche Zhdanova et al. hanno osservato che i livelli di melatonina nel gruppo ad alto dosaggio (3 mg) sono stati mantenuti al di sopra di una soglia predefinita più a lungo rispetto ai gruppi a basso dosaggio (0,1 e 0,3 mg). Ciò significa che un dosaggio più elevato comporta il rischio di prolungamento dei livelli sovrafisiologici negli anziani durante il giorno successivo. Ciò potrebbe comportare qualche problema insieme ad effetti collaterali quali capogiri, sonnolenza o sensazione di irrequietezza al risveglio, nonostante la bassa tossicità della melatonina. 

Gli studi hanno esaminato anche ulteriori effetti della somministrazione di melatonina su altri risultati, quali il sonno e la temperatura corporea. La melatonina somministrata per via orale ha avuto un effetto positivo sui parametri del sonno. Alcuni studi hanno dimostrato che, con dosaggi più alti e un prolungamento dei livelli sovrafisiologici, la melatonina perde la sua efficacia sui parametri del sonno, per riacquisirla invece mediante dosaggi più bassi.

Melatonina nei bambini: è una buona idea?

La melatonina è un ormone che viene prodotto nella ghiandola pineale e nel tratto digestivo quando si è esposti al buio per consentire di dormire la notte. Se da una parte la melatonina prodotta naturalmente è assolutamente sicura, dall'altra sarà una buona idea somministrare melatonina anche nei bambini?

La maggior parte dei bambini produce da sé una quantità sufficiente di melatonina e solitamente non ne ha l'esigenza. Tuttavia, alcuni bambini non sono in grado di produrre autonomamente melatonina a sufficienza e, stando ai risultati degli studi, i bambini con determinate malattie possono trarre beneficio dalla melatonina.

Sebbene ci siano pochi studi 'in doppio cieco controllati con placebo', ne esistono molti 'aperti' e 'incrociati' su bambini con le seguenti condizioni psicofisiche:

  • Problemi legati allo sviluppo
  • Autismo
  • Problemi di natura neurologica
  • ADHD
  • Sindrome di Asperger
  • Gravi disturbi del sonno
  • Cecità
  • PC (Paralisi cerebrale)

Non è stato studiato per l'uso nei bambini con fibromialgia, ma poiché uno dei sintomi di quest'ultima è un'alterazione del ritmo del sonno, è molto probabile che risulti efficace anche in questi bambini.

Sono stati condotti numerosi studi che prevedono l'utilizzo di melatonina nei bambini. In quasi tutti, la melatonina è risultata efficace nel trattamento dei disturbi correlati al sonno in questi bambini, con effetti indesiderati limitati o nulli. È estremamente sicura, a tal punto che molto probabilmente le dosi somministrate erano piuttosto elevate. Si è inoltre scoperto che comportava miglioramenti anche per quei neonati in condizioni respiratorie critiche, che dipendevano dalla ventilazione. Si capisce così quanto la melatonina sia sicura per i bambini.

Dosi di melatonina nei bambini

Nella maggior parte degli studi sulla melatonina condotti sui bambini, è stata somministrata una dose compresa tra 1 e 6 mg la sera. Ma alcuni di questi sugli adulti e i rapporti in merito alla melatonina per i bambini dimostrano che anche solo 0,1 mg (1/10 di milligrammo) può essere altrettanto efficace e causare meno problemi di sonnolenza mattutina o incubi.

Anche se sembra poco, ci sono stati studi di casi adulti in grado di dimostrare che dosi più alte non erano efficaci quanto i dosaggi più bassi. Pur essendo quasi impossibile andare in overdose di melatonina, è sempre saggio somministrare la melatonina ai bambini secondo la dose più bassa, a tarda sera o poco prima di andare a letto.

Nel complesso, la melatonina sembra essere una terapia efficace e sorprendentemente sicura per i bambini contro i disturbi del sonno, indipendentemente dalla causa. Inoltre, i bambini con problemi digestivi hanno mostrato miglioramenti dovuti all'effetto della melatonina come rilassante della muscolatura liscia.

Effetti collaterali della melatonina per i bambini

Tra i pochi effetti collaterali, la maggior parte erano associati alla sonnolenza al mattino. Un numero molto ridotto di persone soffriva di mal di testa temporanei, incubi o, più frequentemente, enuresi notturna.

Per il resto, ci sono state pochissime segnalazioni di problemi nell'ultimo decennio di integrazione di melatonina. Poiché anche il protocollo DefeatAutismNow raccomanda la melatonina per i bambini con problemi di sonno, migliaia di bambini autistici hanno utilizzato la melatonina come sonnifero in tutta sicurezza per riposare con successo per lunghi periodi di tempo, con pochi problemi segnalati.

La melatonina è sicura per i bambini con crisi epilettiche?

È stato condotto almeno uno studio sul caso di un bambino con disabilità dello sviluppo che ha avuto un primo attacco epilettico dopo l'inizio della ricerca sulla melatonina. Così i medici sono più propensi a sconsigliare la somministrazione di melatonina a un bambino.

Ma in realtà ci sono molte segnalazioni anche di crisi epilettiche che sono migliorate dopo che ai bambini è stata somministrata la melatonina. Vi è anche in questo caso almeno uno studio che ha impiegato la melatonina in modo efficace come trattamento per le convulsioni in quei bambini che ne hanno manifestate di così gravi che nessun altro farmaco ha funzionato.

Nonostante una relazione su un bambino che ha avuto le convulsioni in seguito all'inizio del trattamento, numerosi altri rapporti e studi suggeriscono invece che la melatonina può essere veramente benefica per i bambini che manifestano convulsioni.

In ogni caso, non sembra esserci motivo per cui non somministrare melatonina a un bambino e contrastare i disturbi del sonno solo perché manifesta un disturbo convulsivo o è preoccupato che la melatonina possa causare questo tipo di attacco. Si tratta di un avvertimento che trova ben poca o nessuna giustificazione, quando invece ogni anno viene utilizzato in tutta sicurezza da migliaia di bambini affetti da autismo e disturbi dello sviluppo.

Tuttavia, dosi più elevate di melatonina nei ragazzini possono causare crisi epilettiche. Tende ad interferire anche con lo sviluppo durante la pubertà a causa dei suoi possibili effetti sugli ormoni. Pertanto, prima di somministrare la melatonina a un bambino, occorre sempre consultare prima il parere di un medico esperto.

Melatonina e bambini affetti da autismo

La ricerca ha evidenziato che la melatonina può aiutare anche quei bambini con problemi di sviluppo come l'autismo. Ciò è particolarmente importante perché l'autismo è un fenomeno in costante crescita.

Una revisione scientifica del 2011, pubblicata su Developmental Medicine and Child Neurology ha valutato 35 studi con risultati relativi alla melatonina in merito a disturbi dello spettro autistico, tra cui il disturbo autistico, la sindrome di Asperger, la sindrome di Rett e altri comuni disturbi dello sviluppo.

Dopo aver esaminato i numerosi studi, i ricercatori hanno concluso che l'integrazione di melatonina per i disturbi dello spettro autistico è associata a migliori parametri del sonno, ad un migliore comportamento diurno e ad effetti collaterali minimi. 

La melatonina ha effetti collaterali?

Pochissime persone riscontrano problemi nel momento in cui scelgono di ricorrere alla melatonina. Nonostante il gran numero di persone che assumono melatonina negli Stati Uniti, alla FDA sono stati segnalati solo alcuni effetti indesiderati.

La melatonina risulta sicura se assunta per un breve periodo. Per alcune persone però risulta ancora sicuro anche utilizzarla nel lungo termine, ed è stata assunta senza problemi per un massimo di due anni.

La melatonina è poco tossica ed è generalmente ben tollerata. Tuttavia, nelle persone sensibili possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati:

  • sogni vividi o incubi
  • mal di testa
  • vertigini
  • sonnolenza durante la giornata
  • sensazioni a breve termine di depressione
  • crampi allo stomaco
  • irritabilità
  • diminuzione della libido

Si sconsiglia l'utilizzo della melatonina da parte delle donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento. La melatonina è un ormone; pertanto, se hai o hai avuto problemi di salute ormonale, dovresti ricorrere all'utilizzo della melatonina solo sotto la supervisione di un medico.

Non guidare o utilizzare macchinari per cinque ore dopo aver assunto melatonina.

In caso di overdose intenzionale o accidentale di melatonina, consulta immediatamente un medico.

  • Sonnolenza mattutina

  • La condizione di stanchezza al mattino è probabilmente uno degli effetti indesiderati più comuni della melatonina e può essere più marcata mediante dosaggi più elevati. Non è sintomo di un sovradosaggio, in quanto è estremamente difficile causare un sovradosaggio da melatonina, e tutti coloro che hanno cercato di indurre un'overdose da melatonina hanno fallito. Negli studi, sono stati somministrati quotidianamente fino a 6 grammi di melatonina per 30 giorni senza che si notassero sintomi di sovradosaggio.

    Se ti senti eccessivamente stanco dopo aver assunto melatonina, fai attenzione a questi due fattori quando prendi la dose successiva:

    1) Assicurati di poter dormire per 8 ore intere: la stragrande maggioranza delle persone che il mattino successivo lamentano stanchezza non ha mai dormito per 8 ore. Naturalmente al mattino sei stanco se prendi la melatonina come sonnifero e non concedi a te stesso di dormire tutta la notte.

    2) Assumi una dose inferiore di melatonina: alcuni studi hanno effettivamente dimostrato che una dose più bassa di melatonina può rivelarsi più efficace di dosi più alte. Il dosaggio medio di melatonina è compreso tra 1 e 3 milligrammi. Ma gli studi hanno dimostrato che non più di 1/10 di milligrammo su 1 mg è stato efficace per aiutare le persone ad addormentarsi. Per alcune di esse, la dose più bassa era addirittura ancora più utile per riuscire a dormire e al mattino erano meno stanche.

  • Sonnolenza e spossatezza

  • Poiché la melatonina è un amplificatore del sonno, la maggior parte degli effetti indesiderati segnalati in merito alla melatonina è la sonnolenza. Sebbene si tratti di un effetto vero e proprio piuttosto che di un effetto collaterale, alcune persone se ne lamentano e spesso lo percepiscono come un senso di affaticamento piuttosto che come semplice sonnolenza.

    Va notato che la melatonina deve essere assunta alla sera, in quanto è il momento in cui viene normalmente prodotta nell'organismo. E, dato che aiuta gli utilizzatori dormire, alcune persone si sentono schiacciate e stanche al mattino, anche tutto il giorno.

    Ciò vale in particolare per le persone che soffrono di privazione cronica del sonno e che in questo modo riescono finalmente a dormire bene. Quando riesci a ritrovare il sonno, ma durante il giorno ti senti molto stanco, indipendentemente da quanto sei riuscito a riposare, ti trovi in uno stato di 'ipersonnolenza'. Non è un problema, ma un segnale che le cose stanno cambiando.

    Se soffri di ipersonnolenza, interrompi l'assunzione di melatonina fino a quando non ritrovi qualche giorno di riposo e prendila subito prima di andare a dormire nel fine settimana. Pensa solo a dormire la maggior parte del weekend.

    Se non ti senti meglio entro la fine del weekend, interrompi il trattamento di melatonina e ripetilo il prossimo fine settimana.

    Il tuo corpo si sta 'riprendendo' per via della prolungata privazione di sonno e possono volerci fino a due fine settimane o un mese per risolverlo.

    Se la consideri una cura, e non un effetto collaterale della melatonina, allora sarà più facile. L'ipersonnolenza non costituisce un problema se sai cos'è e come controllarla. In realtà rappresenta un elemento necessario per ritrovare un buon riposo notturno, per coloro che hanno sofferto di insonnia cronica.

  • Effetti sessuali collaterali

  • Una piccolissima percentuale di persone ha lamentato una riduzione della sessualità e, cosa interessante, della sterilità. La ragione dello scarso desiderio sessuale può essere facilmente associata all'assunzione di melatonina all'ora sbagliata della giornata, in caso di ipersonnolenza o mediante un dosaggio troppo alto di melatonina.

    Può trattarsi solo di stanchezza e sonnolenza invece di un vero problema di libido, e quando l'ipersonnolenza si dissolve, la bassa libido probabilmente sparisce.

    Tuttavia, uno degli effetti collaterali più interessanti della melatonina è il cambiamento dell'equilibrio ormonale, che può portare all'infertilità sia nelle donne che negli uomini se somministrata in dosi massicce.

    Pertanto, per le coppie che tentano di avere una gravidanza e per le donne incinte o in fase di allattamento è sconsigliato l'utilizzo di melatonina proprio per questo motivo.

La melatonina è sicura?

La sicurezza della melatonina è ben documentata. Negli ultimi dieci anni in cui la melatonina è stata impiegata come integratore, c'è stata una quantità sorprendentemente bassa di segnalazioni di effetti indesiderati associati alla melatonina, anche a dosaggi alti e persino estremamente elevati.

È stato dimostrato che un sovradosaggio di melatonina può essere estremamente difficile da ottenere. Infatti, è veramente difficile causare avvelenamento mediante melatonina, tanto che gli scienziati che hanno cercato di produrre tossicità nei topi hanno fallito.

Gli scienziati che conducono studi preliminari sulle sostanze per determinare i livelli di tossicità hanno elaborato un numero chiamato LD 50. Si tratta della dose che normalmente uccide la metà dei topi a cui è stata somministrata la sostanza.

Gli scienziati che erano alla ricerca della LD 50 di melatonina non sono riusciti a creare una concentrazione abbastanza forte da uccidere un topo. Ciò significa che allora la melatonina non possiede una LD 50, indipendentemente dalla dose somministrata.

E quando gli scienziati somministravano ai soggetti del test 6 grammi (6.000 mg) di melatonina ogni notte per un mese, i soli effetti collaterali riportati erano disturbi allo stomaco e una sonnolenza residua.

In uno studio, i soggetti ricevevano 1 grammo (1000 milligrammi) di melatonina ogni giorno per un mese senza alcun problema. Un altro studio ancora ha somministrato ai soggetti 6 grammi (6000 milligrammi) al giorno per un mese, il che ha causato solo un po' di sonnolenza al mattino.

La melatonina può avere interazioni?

Sebbene le interazioni della melatonina con i medicinali non siano ancora state del tutto approfondite, è opportuno che le persone che assumono i seguenti farmaci consultino il proprio medico curante prima di valutare l'utilizzo della melatonina.

  • Antidepressivi
  • Farmaci antipsicotici
  • Farmaci per la cura dell'ADHD
  • Pillola contraccettiva
  • Farmaci per il diabete
  • Farmaci in grado di sopprimere la risposta immunitaria dell'organismo
  • Anticoagulanti e farmaci antipiastrinici
  • Sedativi
  • Farmaci per la pressione sanguigna
  • Corticosteroidi
  • Inibitori degli acidi gastrici, come l'omeprazolo

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