Una capigliatura folta e lucente è sicuramente attraente, e questo vale sia per gli uomini che per le donne. È segno di giovinezza e vitalità ed è un mezzo di espressione al passo con la moda. Quando lo splendore dei capelli viene meno, ne risente la fiducia in sé stessi.
Seppure molti uomini, superata l'incertezza iniziale, portino con orgoglio la testa mezza rasata o completamente calva, le donne che vanno incontro alla perdita di capelli spesso si sentono sfigurate. Nelle donne, il fenomeno di perdita dei capelli ha un decorso più lieve.
A differenza degli uomini, le donne sperimentano una perdita di capelli diffusa, che si traduce in un diradamento della chioma che si estende a tutta la testa, soprattutto lungo la corona.
La calvizie completa o la perdita dell'attaccatura dei capelli solitamente nelle donne non si verifica. Nonostante chi ne è colpito ne soffra molto, di solito la perdita di capelli non è visibile agli estranei.
Si parla di perdita di capelli quando cadono più di cinquanta o cento capelli al giorno. Un capello sano ha una durata di vita fino a sei anni. Durante questo periodo, i capelli crescono di circa un centimetro al mese.
Quando la fase di crescita è finita, i capelli cadono. La radice dei capelli, chiamata follicolo, entra in una fase di riposo che dura circa 3 mesi. Dopodiché, il follicolo riprende il suo lavoro, e da esso cresce un nuovo capello.
Molti uomini sopra i vent'anni soffrono di perdita di capelli ereditaria, chiamata alopecia androgenetica. Questi uomini dispongono di un'ipersensibilità dei follicoli piliferi al diidrotestosterone (DHT).
Il DHT è formato da un enzima degli ormoni sessuali maschili, e fa sì che le radici dei capelli smettano gradualmente di funzionare. I capelli inizialmente diventano più sottili e crescono più lentamente. I periodi di riposo tra le fasi di crescita si allungano. Infine, il follicolo muore e lo strato di pelle sopra di esso diventa corneo.
Le donne reagiscono ai cambiamenti ormonali con una perdita di capelli diffusa. Una situazione ormonale estrema si manifesta, ad esempio, durante la gravidanza. L'ormone progesterone proprio della gravidanza fa in modo che molte donne, durante quella fase, abbiano capelli sani e lucenti.
Più sono i capelli tenuti in fase di crescita e minore è il numero di follicoli in fase di riposo. Dopo il parto, si verifica un improvviso calo dei livelli di progesteroni.
Di conseguenza, un numero superiore alla media di follicoli piliferi passa alla fase di riposo. I capelli cadono, e questa maggiore perdita di capelli che segue il periodo della gravidanza è chiamato effluvio post-partum. Dopo un breve periodo, i livelli ormonali e la crescita dei capelli tornano nella norma.
Durante la menopausa, le donne sperimentano una riduzione permanente della produzione di estrogeni, ed è anche in questo caso che può manifestarsi una perdita di capelli diffusa.
Un altro fenomeno di perdita di capelli è la perdita di capelli circolare, che può verificarsi in entrambi i sessi così come nei bambini, ma complessivamente è molto raro, tanto che si sa ben poco sulle cause che scatenano la perdita di capelli circolare.
Oltre ai cambiamenti ormonali, vi sono altri fattori in grado di scatenare la perdita di capelli: malnutrizione o dieta sbilanciata, alcune infezioni, psoriasi o intolleranza a determinati additivi nei prodotti per la cura della pelle.
Anche l'assunzione di farmaci può incidere sui follicoli bloccando la crescita dei capelli. La chemioterapia ne è un esempio estremo. Ma anche gli antibiotici o i preparati ormonali sono in grado di generare forme più lievi di perdita di capelli.
La perdita di capelli, però, può anche indicare un malfunzionamento della tiroide. Se infatti la ghiandola tiroidea non funziona correttamente, spesso si verificano altri sintomi quali vertigini, stanchezza e affaticamento, improvvise palpitazioni cardiache o ansia.
Questi disturbi rimangono spesso inosservati soprattutto negli uomini, perché il sintomo apparente della perdita di capelli non viene riconosciuto come tale né pertanto preso sul serio.
Se fenomeni di ipotiroidismo o ipertiroidismo non vengono adeguatamente trattati, possono generare una pericolosa compromissione del sistema cardiovascolare.
Mediante un esame del sangue è possibile determinare la presenza di una malattia della ghiandola tiroidea e, in tal caso, occorre prendere delle contromisure con l'ausilio di farmaci. In questo modo, viene ripristinato l'equilibrio ormonale, migliorando la qualità della vita.
Gli integratori alimentari possono aiutare a fornire efficacemente tutti i nutrienti di cui il corpo e quindi anche i follicoli dei capelli necessitano. Per rendere la crescita dei capelli forte, sana e lucente, i capelli hanno bisogno di minerali, vitamine e aminoacidi, disponibili nella forma in capsule. Questi però non devono in alcun modo sostituire un'alimentazione bilanciata.
Gli shampoo e le tinture miracolose spesso non mantengono le loro promesse. Ma è ovviamente giusto e sensato provvedere alla pulizia regolare e delicata nonché alla cura coordinata dei capelli.
È possibile trattare le forme ereditarie e ormonali di perdita di capelli mediante terapie ormonali prescritte dal medico. In casi individuali, però, occorre soppesare con attenzione il successo tanto atteso in seguito al trattamento in merito ai possibili effetti collaterali.